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Uno scontro bestiale sul circo

Gli animalisti insorgono contro gli spettacoli con animali in città: “E’ crudeltà”. La replica: “No: li curiamo, e da noi le belve vivono un terzo in più”. E anche il pubblico si divide.

Il circo arriva in città, e si porta dietro l’ormai consueto carico di polemiche. A far discutere, la presenza degli animali, utilizzati per gli spettacoli, iniziati venerdì scorso nel tendone del Circo Armando Orfei allestito nella zona industriale cittadina e che andranno avanti fino a lunedì prossimo, 24 settembre. Sulla pista, tigri e dromedari, ma anche cavalli e bovini.

Ma il “caso”, in pochi giorni, arrivato anche in comune, con il consigliere comunale Fabio Benetti che ha preso posizione: “Impensabile che nel 2018 siano ancora ammessi i circhi con gli animali”, dice avvisando di voler andare a fondo nella questione. Un punto di vista, che, però, non è condiviso da tutti. E c’è anche chi difende l’uso degli animali negli spettacoli, purché trattati - ovviamente - con tutte le cure del caso. Un tema, comunque, destinato a dividere.

La Lav polesana, guidata Sandro Guolo, affida a Facebook il proprio parere sulla questione. “Il circo - ritengono dalla sezione polesana della Lega Anti Vivisezione - è uno spettacolo crudele. Per questo, chiediamo a tutte quante le amministrazioni comunali della provincia di Rovigo di non concedere più spazi pubblici per i circhi che utilizzano gli animali”.

“Oggi - rispondono però dall'Ente Nazionale Circhi - il circo italiano conta meno di 2mila animali, nati in cattività, da generazioni a contatto con l’uomo e non prelevati in natura. Chi chiede la dismissione degli animali sostiene che nei circhi vivano in uno stato di sofferenza e malessere. Le evidenze scientifiche dimostrano il contrario. In cattività gli animali vivono circa un terzo in più, perché idoneamente assistiti per malattie, necessità alimentari e difesa dai pericoli”.

E gli spettatori? Divisi a loro volta. Alessandro, 36 anni, ieri si stava si sta recando al circo per la prima volta: "Sono favorevole agli animali ma solo a patto che gli animali siano tenuti nei giusti spazi e trattati nel modo adeguato”. Sulla stessa linea Christian, 48 anni; e Simone, che sta anche lui accompagnando il figlio.

Monica, 47 anni, la pensa invece in modo decisamente contrario. “Vengo per vedere gli artisti - dice - non gli animali, che sicuramente starebbero meglio nel loro habitat naturale”. Ed Elisa, che accompagna a sua volta i figli, chiede che gli animali siano “trattati umanamente”.

Per Aicha “le condizioni degli animali devono essere la priorità. E’ vero: anche che l’uso degli animali può essere un modo per avvicinare le persone all’arte circense. Ma ormai si dà la priorità agli spettacoli con gli artisti piuttosto che a quelli con gli animali”.

Insomma, i rodigini dicono sì all’uso degli animali, soprattutto per dare la possibilità ai bambini di vederli, ma le condizioni di vita degli animali e il loro trattamento deve essere - per tutti - l’assoluta priorità.

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