Cirque Bidon: un circo controcorrente all’insegna della lentezza e della poesia

Un salto indietro nel tempo, un viaggio in un’epoca passata quando ci si spostava ancora a bordo di carovane trainate da cavalli o muli. Elogio della lentezza. Questo è il Cirque Bidon di François Rauline, che lo fondò nel 1974. Clown, giocolieri, cantastorie, acrobati si spostano da un luogo all’altro percorrendo al massimo 20 Km al giorno, solo durante l’estate e a passo di cavallo.

E quest’anno avremo il privilegio di vederlo in Italia a partire dall’11 giugno con una tournèe che partirà da Pennabilli per raggiungere Bologna, dal 20 agosto al 5 settembre. Nel 2016, ultima volta in cui il Cirque Bidon fece tappa nel Belpaese riscosse un successo clamoroso, e quest’anno ci si aspetta altrettanto clamore.

D’altronde i carrozzoni attirano sempre l’attenzione, come ha dichiarato François Rauline, le persone hanno voglia di avvicinarsi e ogni volta si creano cortei interminabili. I problemi non sono con la gente locale, semmai con il traffico che rende difficoltoso l’attraversamento stradale, e le forze dell’ordine, che spesso intervengono a detta di François per via dello sterco o, negli anni 70′ quando il circo di strada non esisteva ancora, a causa del presunto abusivismo.

Il Cirque Bidon rispetto ai circhi abituali, provvisti di recinti e tendoni, è dotato solo di una pista delimitata dalla carovana e gli spettacoli prevedono talvolta la partecipazione di curiosi animali come le galline.

L’idea nacque a François Rauline negli anni 70′ quando aveva appena vent’anni. A quel tempo faceva il cesellatore di bronzo ma sognava una vita diversa e insieme a una trapezista del circo di cui si innamorò, provò a creare un circo poetico.

La storia d’amore si concluse ma il suo sogno iniziò ad esaudirsi. Coinvolse alcuni amici circensi fermandosi per strada con un piccolo carro, improvvisandosi mangiafuoco, domatore di cavalli, addestratore di galline, il tutto da autodidatta. Allora era dura, oggi non più.

A tal proposito François Bidon ha affermato: “La nostra vocazione è lavorare nelle piazze, nelle vie, viaggiare, mantenere il contatto con un pubblico molto vario che non necessariamente frequenta teatri e festival.”

E a quanto pare lo scopo è stato raggiunto, il Cirque Bidon ormai è famosissimo e accoglie artisti di tutta Europa tramite apposite audizioni, durante le quali oltre a valutare le capacità tecniche, lo staff testa la capacità di socializzare con gli altri componenti del gruppo. Qualità quest’ultima fondamentale visto che i 15 artisti coinvolti vivono insieme da aprile a ottobre.

Il Cirque Bidon, così chiamato per via dell’inesperienza iniziale, da cui il termine “bidone”, è una realtà diversa, controcorrente, unica nel suo genere, basata sul valore della lentezza e della poesia.

Oltre a permettere al pubblico di assistere alle prove durante la preparazione dello spettacolo, il Cirque Bidon si sposta solo con carrozzoni trainati da cavalli e organizza spettacoli in città, nei villaggi e in alcuni mesi anche per le scolaresche.

Gli spettacoli sono sempre all’aperto senza tendone, tenuti sul cosiddetto PALC, pista che ricorda quella dei vecchi circhi, attorniata da una gradinata e dai carrozzoni.

Il Cirque Bidon è stato uno dei primi esempi di “nouveau cirque”, circo contemporaneo che si è imposto alla fine del XX secolo. Basato sull’arte circense, lascia largo spazio al lavoro teatrale sui personaggi e su un utilizzo interpretativo più che dimostrativo delle tecniche circensi. Altri circhi di questo tipo sono l’Archaos, lo Zingaro, il Cirque Plume, il Cirque Baobab, il Cirque Oz e il Cirque du Soleil ma nel mondo ve ne sono innumerevoli.

Il circo contemporaneo è nato probabilmente in risposta alla crisi del circo tradizionale e ha tentato di rinnovarlo alla radice, insegnando agli artisti non solo le discipline ginniche e acrobatiche ma anche musica, danza, teatro. Rappresenta un’evoluzione culturale partita dalla Francia ma sviluppatasi poi anche in Belgio, in Spagna e in altri paesi del mondo.

Il nouveau cirque è un circo sperimentale, adatto anche agli adulti, che spesso rinuncia all’utilizzo di animali, portando in scena spettacoli complessi, esperienze magiche ed evocative, in cui le coreografie hanno un ruolo di primaria importanza. Un circo che pur ispirandosi alla tradizione, la rinnova totalmente, tracciando un proprio percorso personale, che fonde diversi generi e discipline.

Il Cirque Bidon in Emilia Romagna sbarcherà dall’11 giugno al 9 settembre 2018, percorrendo le province di Rimini, Forlì, Cesena, Ravenna e Bologna, portando in scena lo spettacolo “Entrez dans la danse!”, in cui teatro e danza si mescoleranno alla comicità e alla poesia. I sogni del pubblico e degli attori protagonisti saranno lanciati in orbita attraverso un viaggio di 2 ore che seguirà la danza dei pianeti.

Le tappe confermate in Italia con la participazione di Tutti Matti per Colorno sono le seguenti:

Pennabilli, Festival Artisti in Piazza, Parco Begni

11-12-13-14-15-16 giugno 2018 alle 21:30

Rimini 

19- 20-21-22-23-24-25-26-27-28-29-30 giugno 2018 alle 21:30

1 luglio 2018 alle 21:30

Santarcangelo

3-4-5 luglio 2018 alle 21:30

Gambettola

7-8-9-10 luglio 2018 alle 21:30

Argelato – Parco di Villa Beatrice

15-16-17-18 agosto 2018 alle 21:30

Bologna

20-21-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31 agosto 2018 alle 21:30

1-2-3-4-5 settembre 2018 alle 21:30

La troupe 2018 del  Circo Bidone include:

François Bidon (direttore di scena), Marie Lemesle (violinista, cantante), Frédérique Zagato (comica, cantante), Enrico Mazza (comico), Léo Royer (giocoliere e pagliaccio), Lison Wanegue (tecnico di suono e di luce), Camille Magand (acrobata e clown), Manon Hantz (cavaliere, domatore), François Neveu (tecnico di scena, chitarrista), Maël Commard (equilibrista, giocoliere), Benjamin Richard (tecnico di scena, clarinettista), Coline Muller (fisarmonicista e cantante), Viviane Mogica (violinista, cantante), Quentin Gaignard (chitarrista e cantante).

Per info dettagliate sul programma del Cirque Bidon 2018 potete consultare il sito ufficiale, www.lecirquebidon.fr

Di Laura De Rosa

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