Il campo estivo al Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei
Bilancio più che positivo per il Circus Summer Camp, la scuola estiva promossa dal Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei, che chiuderà le porte, o più precisamente il tendone, venerdì. A scuola di circo,
i trenta giovani allievi che hanno frequentato per due mesi le attività proposte si dichiarano più che soddisfatti dell’esperienza trascorsa. Alcuni di loro, studenti abituali, hanno utilizzato i mesi estivi per scoprire nuovi talenti. Come Lorenzo, 13 anni, da quattro impegnato in numeri di acrobatica, che questa volta ha scoperto il lancio dei coltelli e se ne è innamorato. Ora si allena tutti i giorni per imparare bene la tecnica anche se al momento, confessa, non ha ancora trovato un assistente disposto a fare da bersaglio umano. La 13enne Carole, invece, alla prima esperienza, si è iscritta dietro suggerimento della sorella. «Ho accettato la sfida – dichiara – perché e volevo mettermi alla prova. Sono felice perché ho superato i miei limiti, ad esempio sono riuscita a salire su un trapezio». «Abbiamo avuto l’idea di organizzare un campus estivo – spiega Paride Orfei – per offrire una proposta nuova ai ragazzi che vogliono divertirsi durante le vacanze scolastiche pur rimanendo in città. Contemporaneamente, offrendo un aiuto alle famiglie che non sanno dove lasciare i figli nei mesi estivi o desiderano vederli impegnati in una forma di socializzazione alternativa ai soliti centri estivi. Abbiamo fatto un primo esperimento quattro anni fa con una decina di studenti ed è subito stato un successo. Ora abbiamo dovuto introdurre il numero chiuso ma il prossimo anno contiamo di aumentare gli insegnanti in modo da potere accogliere più ragazzi».
Seguiti da professionisti affermati, i giovani allievi imparano a districarsi fra le varie discipline circensi, dall’equilibrismo ai trapezi, dalla corda alla giocoleria. «La mattina si allenano – racconta Snezhinka Nedeva, direttrice dell’accademia e campionessa di ginnastica artistica, con un passato al Circo di Mosca – mentre il pomeriggio si divertono con attività varie, dal ping pong alla piscina, senza però tralasciare lo studio della storia del Circo perché uno dei nostri scopi è di trasmettere loro la passione per questa arte antica».
La disciplina che va per la maggiore? Snezhinka ne è sicura: senza dubbio il trapezio. «
In genere i ragazzi – spiega – chiedono di eseguire numeri aerei. Noi però valutiamo caso per caso cosa sia meglio per loro e li indirizziamo di conseguenza. Li aiutiamo a comprendere le basi degli esercizi ma anche l’importanza dell’espressività, di crearsi un personaggio. Così imparano a sentirsi più sicuri». Ora che il campus estivo è giunto al termine, di riposare Paride Orfei proprio non ne vuole sapere: «Nei prossimi mesi sogno di portare a compimento un progetto a cui tengo tantissimo: lezioni di ippoterapia per ragazzi diversamente abili».
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