Aveva 86 anni e gestiva con i suoi tre figli due gradi tendoni.
Lidia Togni era una donna abile e forte che ha contribuito a dare lustro nel circo, ha compiuto fino all’ultimo giorno la sua missione quella di non abbandonare mai il suo tendone per portare al mondo intero un messaggio di allegria e di pace.
La signora del Circo Italiano, Lidia Togni è scomparsa ieri all’età di 86 anni, a Siracusa
dove si trovava con il circo che riporta il suo nome a caratteri cubitali. Una donna forte e coraggiosa, schiva, di poche parole, non amante dell’apparire, trapezista insieme ai fratelli e cugini. Nonostante fosse rimasta vedova a poco più di quarant’anni del marito Riccardo Canestrelli, con il quale aveva gestito negli anni sessanta e settanta uno dei più grandi tendoni, il Circo Royal Americano, è riuscita poi nel 1983 ad aprire un complesso circense con il suo nome in un momento in cui il circo non aveva un grande splendore. Ma con la sua caparbietà, con il valido apporto dei suoi tre figli Davide, Vinicio e Liviana allora giovanissimi è riuscita ad avere successo tanto da far riempire gli spalti del suo tendone da subito e da dare la carica giusta anche ai suoi colleghi in difficoltà. E con il passare del tempo e con l’ingrandirsi della famiglia oggi Lidia di complessi con il suo nome ne gestisce ben due, uno affidato a Vinicio, l’altro a Davide.
La dame du cirque, come qualcuno amava chiamarla, era un punto fermo per tutti, per i suoi figli e nipoti, ma anche per i molti colleghi, collaboratori ed amici che sapevano che lei era lì con il suo circo pronta alla battaglia quotidiana. Ha sempre concordato con i suoi figli, che ha sempre tenuto vicino a se con i principi di vera famiglia, quale fosse lo spettacolo giusto da portare in scena, sapendo rinnovarlo in poco tempo e percependo le scelte del pubblico.
E così, oltre allo show tradizionale, ha portato nel nostro paese il circo a due piste, una di ghiaccio e una tradizionale, quello Brasiliano, ha unito il mondo del cabaret alla pista con uno spettacolo in cui interveniva Pippo Franco e ancora ha creduto in uno spettacolo di soli cavalli “Cavallomania”. Ha sempre guardato avanti sapendo affrontare i momenti difficili con la stessa grinta e consapevolezza di quelli floridi e trionfanti.
Ha condiviso con il Fratello Cesare, Oscar, Missi e Wally alcuni momenti importanti della sua vita, insieme ai primi tre ha condiviso alcune stagioni floride del circo italiano.
Nella storia della famiglia Togni si dice che nel 1919, la notorietà dei Togni fu tale che la Casa Reale dei Savoia decise di insignirlo del titolo di “Circo nazionale Togni”.
Un brutto giorno però un incendio mandò in fumo tanti anni di appassionato e duro lavoro distruggendo tutte le attrezzature del circo. Il grande amore dei Togni per la loro creazione covò tuttavia a lungo sotto le ceneri di quell’incendio e alla fine facendo leva sulla propria
forza e sulle proprie capacità, la famiglia riuscì a superare questo ostacolo. Chi è abituato a vincere la paura di un salto mortale nel vuoto o il ruggito di una bestia, ha in sé il coraggio di ricominciare tutto da capo... e così è stato per più volte: Ugo Togni insieme ai Figli Cesare, Oscar, Lidia e Wally fondò poco dopo il Circo Massimo, l’antenato dei circhi Togni di oggi.
Agli inizi degli anni ‘60 i figli di Ugo si separarono e ognuno di loro aprì un circo: la bella Lidia sposando Riccardo Canestrelli diede vita al Royal Americano che nel giro di pochi anni conquistò il successo in tutta Europa.
Lidia dunque si ricongiunge nella pista del “circo celeste” con il marito Riccardo e con i suoi fratelli.
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