Successo per la conferenza stampa del ‘Movimento Spettacolo dal Vivo’: nutrita rappresentanza dei circhi

Condividiamo questo articolo pubblicato oggi da "Circo.it"

Si è svolta ieri alla Camera dei Deputati la conferenza stampa del Movimento Spettacolo dal Vivo, di cui avevamo dato informazione sulla pagina facebook di Circo.it. Gli esiti sono stati ottimi ed anche la partecipazione. Nutrita quella del mondo del circo: Antonio Buccioni, Paride Orfei, Eusanio Martino, Pietro Coda Prim, Emidio Bellucci. In sala anche l'avvocato Benedetto Valerio e Ignazio Mancino.

Il Movimento ha espresso con forza "la necessità, oramai inderogabile, di riconsiderare la materia dei contributi del FUS in una prospettiva autenticamente democratica e pluralista, sottraendola a giudizi eccessivamente discrezionali che hanno contribuito a creare un regime di concorrenza sleale all’interno dell’intero sistema dello spettacolo". Forte anche la denuncia dei "danni provocati a centinaia di imprese storiche e di riconosciuto valore" di tutti i settori dello spettacolo, con conseguente "danno occupazionale per migliaia di lavoratori fra artisti e tecnici".

E' stato spiegato che con l’entrata in vigore del nuovo DM del 27 luglio 2017 "l’accesso ai contributi ministeriali in favore delle imprese dello spettacolo viene sottoposto prima di ogni valutazione dei dati quantitativi (oneri sociali, paghe, giornate lavorative, recite, piazze, ecc.) ad un preventivo e insindacabile giudizio di “qualità” ad opera di cosiddetti “esperti” del settore che, nonostante la loro carente conoscenza della maggior parte delle realtà su cui sono chiamati ad esprimersi, hanno pieno potere di annientare o far crescere una struttura, in maniera del tutto arbitraria. Questo viene fatto attraverso giudizi espressi esclusivamente mediante valori numerici, senza che vengano forniti alle strutture ulteriori parametri di riferimento o motivazioni scritte che facciano presumere uno studio approfondito dei programmi e delle domande da loro presentate. E’ evidente che questo strumento di sbarramento conferito alle Commissioni attribuisce loro un potere spropositato e privo di controllo. Con gli esiti delle attuali Commissioni, senza alcun motivo, sono state cancellate, da un giorno all’altro, realtà storiche di comprovato valore artistico, nonché di ineccepibile continuità gestionale e amministrativa, come si evince (tra l’altro) dagli incrementi di contributo che molte di queste hanno ottenuto nell’ultimo triennio. Nulla poteva far presagire quindi una tale catastrofe. Se Il lavoro è alla base della nostra Repubblica, come sancito dall’art. 1 della Costituzione, non può essere trattato in un modo così superficiale e sconsiderato. Queste imprese rappresentano una risorsa culturale e occupazionale preziosa per il Paese".

Molto chiaro l'intervento dell'onorevole Fabio Rampelli: "Di fronte al disastro della gestione Fus dell’ex ministro Franceschini ci sono domande inevase. Perché delle commissioni che avrebbero dovuto decidere in maniera imparziale non hanno trovato strumenti efficaci per valorizzare ogni offerta culturale? Forse c’è stato poco tempo per una approfondita analisi dei progetti? Ogni proposta, infatti, è stata valutata in appena un minuto ciascuna. Decisamente troppo poco per poter compiere un’analisi di merito dei progetti presentati. Forse il precedente governo è arrivato in ritardo e ha dovuto far concludere il lavoro alla commissione in fretta e furia, propinando involontariamente giudizi sbagliati ed escludendo progetti monumentali delle migliori realtà culturali italiane?", ha detto. "Non voglio pensare che ci sia stato accanimento, non voglio pensare che il ministro abbia presentato alle commissioni elenchi di associazioni che dovevano vincere, ne conosco l’onestà intellettuale e so che solo la fretta ha alterato il risultato finale. Non voglio pensare che, consapevoli che le elezioni non sarebbero andate bene per il PD, si sia cercato di occupare militarmente la programmazione culturale del prossimo triennio. La cultura, lo sanno tutti, è al di sopra delle parti, al di là della destra e della sinistra e quindi faccio due appelli: uno al ministro dei Beni e delle Attività Culturali Bonisoli affinché intervenga in autotutela per rimodulare i fondi e fermare la pioggia di ricorsi che rischia di tenere tutto fermo; l’altro alla commissione, che è stata costretta a lavorare in condizioni assurde. Sono sicuro che accoglierà con favore la proposta di approfondimento".

Fonte Circo.it

Commenti