INTERVISTA A SARA MATEVA

La nostra rubrica sulle interviste ai circensi curata interamente dal nostro collaboratore Antonio D'Affuso, oggi vi propone l'intervista realizzata a Sara Mateva

Ciao e Grazie per aver preso parte a questo nuovo progetto di PASSIONE CIRCO. Insieme a voi artisti e direttori di circo vogliamo far conoscere in maniera ancora più approfondita questo affascinante mondo attraverso le vostre interviste. Premessa fatta non ci resta quindi che cominciare.

1)La prima domanda tende a voler conoscere un attimo le tue radici Circensi e quindi capire un pò le tue radici familiari.

Mi chiamo Sara Mateva, di origini bulgare ma sono nata a Milano, italiana di "adozione". Sono figlia d'arte, mio padre Hristo Matev e mia madre Liliana Ilieva Slavova sono stati i miei maestri sia di vita che di discipline circensi, sono stati loro a trasmettermi tutta questa passione che ho per il mio lavoro. Mio padre è entrato giovanissimo all'eta di 12 anni nella scuola di circo di stato di Sofia (Bulgaria), dove il suo maestro "Georgi Silagi" ne aveva scoperto le doti uniche e strabilianti, infatti ha vinto il Clown d'Argento al Festival Internazionale di MonteCarlo nel '74 con la sua troup i "Pendakovi"con il numero di altalene russe ed il trampolino. Inoltre è stato premiato anche come miglior artista ed acrobata con la medaglia d'oro dal Governo Bulgaro. Mia madre invece era nella ginnastica ritmica e studiava recitazione e danza. Quando mia madre e mio padre si sposarono, insieme crearono un numero di "bal di corda" unico nel suo genere. Mio padre eseguiva la "piroetta in piedi" (così si dice nel nostro gergo) mentre mia madre camminava sulle punte sul bal di corda. Hanno lavorato in circhi prestigiosi all'estero come Knie nel '78 ed il Circo Bennewais nel '74. Poi la lunga carriera nel grande Circo Italiano Moira Orfei iniziata nel 1979 e terminata nel 1988, circo dove io sono nata nel 1984 durante il grande successo avuto nella città di Milano. Mio padre è stato il maestro di Stefano e Lara Nones Orfei  e di Alan Jarz e Debora Regazzoni, creandogli  un bellissimo numero di trampolino elastico. Al Moira Orfei, ai suoi tempi, era il "jolly"dello spettacolo, faceva parte dei volanti con la Troup Jarz, faceva il bal di corda con mia mamma ed ha lavorato anche come clown musicale, insomma un'artista a 360 gradi. Oggi mio padre e mia madre vivono a Verona dove hanno insegnato all'Accademia d'Arte Circense dal 2004 al 2018. Sono fiera e fortunata di aver avuto due maestri fantastici che mi hanno fatto diventare l'artista che sono oggi, con l'aggiunta della mia grande passione.

2) La seconda domanda invece racchiude un pò diversi momenti della tua vita artistica quindi non è proprio un unica domanda ma un mix di domande collegate tra loro. Innanzitutto ti chiedo a quanti anni sei entrata per la prima volta in pista e con quale ruolo? Oggi invece qual'è la disciplina che porti in pista?

Ho iniziato alla fragile età di 5 anni, mia mamma già per gioco mi "piegava" in spaccate,  contorsione e hula hoop, mio padre invece insisteva facendomi provare il trampolino elastico nonostante io ne avessi una grande paura. Ho debuttato in pista a 8 anni con il trampolino elastico insieme a mio fratello e a mio padre che ci faceva da "porteur". Poi in seguito ho debuttato agli hula hoop il mio primo numero da solista a 9 anni. Qualche apparizione l' ho fatta anche all'età di 5 anni quando abbiamo lavorato nel 1989 con il Circo Storico Tribertis, mi divertivo a vestirmi da romana e fare il gran finale con tutti gli artisti. All' eta' di 10 anni ho iniziato a provare un numero che non avrei mai immaginato di amare così tanto al giorno d'oggi....il filo. Mio papà mi disse sin dall'inizio che avevo un equilibrio fuori dal normale, così  iniziai a provare per fare il classico numero della ballerina con le punte sul filo. Ma un giorno, per gioco, presi un hula hoop e iniziai a farlo girare sul filo, da lì mia madre mi disse di fare una cosa diversa dagli altri. Ho impiegato altri 2 anni di prove per fare un numero di hula hoop sul filo, ed ho debuttato a 14 anni in Inghilterra durante la stagione con il "Circus Atlas " di Beverly Robert's e Gabi Donnert, è stata un' esperienza meravigliosa. Due anni dopo nel 1998 in stagione con il Cirque Amar in Francia, decisi che quel numero non mi bastava ed  iniziai a provare anche le cinghie aeree. All'epoca non esistevano ancora donne che si esibivano in questa disciplina, prevalentemente maschile, ed era proprio questa la sfida che mi piaceva. Ho debuttato con le cinghie a 17 anni, il mio numero l' ho curato e coreografato da sola così come ho creato il costume nei minimi dettagli. Rappresentavo un angelo con due grandi ali bianche che contrastavano l'eleganza e la "durezza" di questa disciplina. Ho partecipato con orgoglio al Festival Internazionale del Circo di Latina nel 2009 portandomi a casa il premio della C.A.D.E.C.(club amici del circo) che ringrazierò sempre per avermi apprezzata e per amare in maniera smisurata il nostro mestiere. Poi sono stata al Circo Massimo nel 2000 con Moira Orfei col numero di filo teso e al Circo Massimo Show edizione 2008 portando tutte le mie discipline filo, tessuti e cinghie..Nel circo mi è  sempre piaciuto pormi nuove sfide, infatti nel 2005 ho debuttato anche ai tessuti aerei e poi ho iniziato a provare insieme a mio marito Claudio Vassallo il passo a due sui cavalli. Eravamo sul punto di debuttare quando purtroppo ho avuto un infortunio ed ho affrontato una operazione al ginocchio. In seguito dopo anni nel 2013 ho ricominciato con i cavalli ed ho finalmente debuttato con mio marito l'alta scuola di equitazione, anche qui (forse per il destino) purtroppo una breve carriera per via di un grave problema all'anca sinistra ed una operazione pesantissima per la mia giovane età. I dottori mi avevano persino consigliato di cambiare mestiere, ma dopo due anni di lotta per riprendere il mio corpo e la fiducia in me stessa mi sono aggrappata a tutto ciò che era salvabile e sono rientrata in pista con il mio nuovo numero di filo. Senza spaccate ma con l'aggiunta di una meravigliosa camminata sui tacchi. Oggi sono proprietaria insieme a mio marito Claudio del Circo Sandra Orfei. Mandiamo avanti questa nostra grande passione che ci accomuna. È un lavoro che purtroppo, mi dispiace dirlo, ma soprattutto in Italia,  non viene apprezzato come meriterebbe. Ormai veniamo tartassati da queste persone che tutti chiamano "animalisti", ma personalmente io, li chiamerei "razzisti verso i circensi" più che salvatori degli animali. Perché sono più le offese e le cattiverie a cui siamo costretti a subire, piuttosto che il voler fare qualcosa di buono per gli animali.


3) I pro ed i contro della vita del Circo secondo la tua personale esperienza?

Dunque, tra i "contro" della vita del Circo direi sicuramente "la scuola". Il dover cambiare scuola ogni settimana è un qualcosa che tutti noi circensi abbiamo fatto, tranne i frequentanti l'accademia d'arte circense, che purtroppo non tutti possono permettere ai propri figli di andarci. Ed anche qui che l'Italia dimostra che la nostra categoria lavorativa non viene considerata più di tanto. In Inghilterra per esempio, avevo 13 anni ed il comune dove si trovava il circo obbligava a far venire una insegnante per far studiare i bambini. Se lo facessero anche in Italia tutto per noi sarebbe molto più facile.

4) Se non fossi nata nel Circo, cosa ti sarebbe piaciuto fare nella vita?

Beh, sicuramente mi sarebbe piaciuto diventare un'ottima atleta di pattinaggio artistico. Amo tantissimo questo sport.


5) Oggi purtroppo stiamo assistendo ad un periodo di crisi economica generale nel quale ovviamente anche il Circo ne risente. Cosa consiglieresti tu per far ritornare il Circo allo splendore di un tempo?

Credo che per far risplendere il circo come una volta bisognerebbe far conoscere più a fondo il nostro mondo dietro le quinte. Molti infatti, non conoscono e non immaginano minimamente il duro lavoro, l'amore ed il sacrificio che c'è dietro questo mondo e sono sicura che se lo vedessero cambierebbero molti pregiudizi e punti di vista sbagliati. Se ne dovrebbe parlare di più in televisione ed invitare la gente a visitare il circo e ammirare le prove con gli animali, le loro cure, come diamo loro da mangiare e tutti i controlli a cui veniamo sottoposti ogni settimana.

6) Animalisti sempre più temerari  si oppongono all'utilizzo di animali nei Circhi. Può funzionare secondo te il Circo senza animali?

A mio avviso, un circo senza gli animali non è CIRCO.  È un teatro, uno show, uno spettacolo, ma il circo tradizionale è con gli animali dalla notte dei tempi. Se dovessero eliminare gli animali dal circo, allora dovrebbero eliminarli anche da tutto ciò che riguarda il loro sfruttamento, compreso esperimenti scientifici, l' uso della loro pelliccia, i cani poliziotto, i cani accompagnatori di non vedenti, uccellini in gabbia e parchi zoo. Altrimenti se questa legge riguardasse soltanto il circo allora io la definirei direttamente "ACCANIMENTO CONTRO IL MONDO CIRCENSE". Comunque sia, io credo che la maggioranza vince, ed il circo è ancora tanto amato nonostante la crisi economica del nostro paese e dagli animalisti che cercano di ostacolare il nostro mestiere. Vedo tante, tantissime persone innamorate del nostro magico mondo ed è anche per tutti gli amici ed appassionati del circo che noi continuiamo con forza e perseveranza a lottare e a far brillare con orgoglio e a testa alta quello che è, e rimarrà, il più grande spettacolo del mondo. W IL CIRCO CON GLI ANIMALI