Domodossola: polemiche social per il permesso al Circo, la replica agli animalisti: "Funzione sociale dei circhi equestri"
Continuano le polemiche sui social per il permesso concesso dall'amministrazione domese al Circo "Città di Roma" di effettuare spettacoli. Le critiche sono dovute al fatto che alcuni show presenti nel programma, di oltre due ore, sono fatti con animali.
Si tratta di due esibizioni con i cavalli, in una i cavalli agiscono e si muovono in sincrono, e nell'altra due abili cavallerizzi si esibiscono in pose plastiche sul dorso degli animali. Infine, in un altro momento dello show, un gruppetto di cani inseguono palloncini gonfiati simulando una partita di calcio.
Durante l'intervallo (lo spettacolo dura più di un paio d'ore) si può visitare l'area dove sono tenuti gli animali. Un lungo capannone adibito a stalla ospita i cavalli, separati gli uni dagli altri, e poi c'è il recinto con i leoni, che non sono impiegati, almeno qui, nello show. Il recinto, con vasca per l'acqua, è adiacente al camion con la gabbia che trasporta i due leoni, maschio e femmina, ed è ovviamente il più gettonato dai visitatori. Per il resto dello spettacolo non ci sono animali, ma uomini e donne che si esibiscono un po' in tutto il repertorio classico di un circo: pagliacci, giocolieri,ballerine, e nel finale bravissimi trapezisti.
Il Circo Città di Roma si fermerà a Domdossola sino al 18 agosto, con uno spettacolo tutte le sere alle 21, ed il sabato e domenica con uno anche alle 18,30.
Dall'ufficio stampa del Circo spiegano che un'amministrazione non può assolutamente negare l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di spettacolo ad un circo con animali, perché non esiste alcuna legislatura che lo vieta, e l'eventuale adozione di un simile provvedimento sarebbe da considerarsi come un abuso d'ufficio “sia perché con la legge num. 337 del 18/03/1968 lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante, sostenendone il consolidamento e lo sviluppo del settore”.
Dal Circo “Città di Roma” spiegano: “Sarebbe opportuno ricorrere ad un'etica di buon senso, rispettando non solo il lavoro altrui, ma anche le idee di chi fortunatamente la pensa differentemente, e non si lascia abbindolare da chissà quali video di orribili coercizioni agli animali girati in chissà quale orribile realtà posta in un angolo sperduto del mondo (e non di certo in Europa), varcando la soglia del tendone ed osservando con i propri occhi la realtà dei fatti".