Un’edizione stratosferica, come o più delle precedenti, del Festival di Monte Carlo ha fatto scaturire l’assegnazione di ben 11 statuette: 3 “Clown d’Oro”, 4 di Argento e altrettanti di Bronzo. Seppur non presente con un numero tutto tricolore, il circo italiano ottiene il gradino più alto del podio seppure sotto l’insegna svizzera del circo Knie. Il massimo riconoscimento, il Clown d’Oro di Monte Carlo, è infatti andato alla cavalleria della storica e pluri-premiata dinastia circense elvetica, ma in pista sono scesi quasi esclusivamente addestratori e artisti italiani, i fratelli Maycol (marito di Geraldine Knie) e Wioris Errani nonché Ivan Pellegrini, figlio dell’omonimo acrobata (primo marito di Geraldine), componente dello storico quartetto di “mano a mano”, unico al mondo formato da fratelli, premiato a Monte Carlo nel 2008. Una famiglia della svizzera tedesca, quella di Freddy Knie jr (quest’ultimo ha ottenuto il Premio Speciale consegnato dalla principessa Stephanie) ma da qualche tempo allargata all’Italia con i due matrimoni di Geraldine. Tutti grandi protagonisti nel raccogliere il testimone da Freddy nell’addestramento e nella presentazione di cavalli.
Maycol Errani ha presentato l’incredibile carosello di 30 magnifici cavalli, con ingressi a gruppi che hanno via via riempito la pista, e un elegantissimo e romantico numero di cavalli in libertà: sette magnifici frisoni olandesi. In tutte le esibizioni si sono sprecati applausi e standing ovation. A completare le performances equestri che hanno fatto conquistare l’ambito Clown d’Oro, un altro numero di libertà di Ivan Pellegrini Knie e la doppia posta presentata dal giovane addestratore italo-svizzero, appena ventenne, e da Wioris Errani. Un premio consegnato all’unanimità per una cavalleria che, come detto dalla principessa Stephanie, avrebbe meritato il varo di un “Clown di Diamante”.
Oro anche per i trapezisti Tuniziani, una troupe guidata da una famiglia franco-tunisina ma composta anche da artisti di altri Paesi, che hanno mostrato un repertorio infinito al doppio trapezio e capace di far “cadere giù” le tribune ogni qualvolta, con assoluta fluidità e sempre al primo tentativo, ha centrato il quadruplo salto mortale. La troupe è stata creata proprio per il Festival di Monte Carlo e per il Carrè di Ansterdam. Il terzo oro è andato al Duo Martinez, il colombiano David e il fratellastro Arashi, origini anche giapponesi, scatenati esponenti di un’antica disciplina, i giochi icariani, e capaci anche di replicare le loro performances a grandissima altezza.
Con un bell’argento ha trionfato il venezuelano Henry Ayala, “Prince The Clown”, componente anche della troupe di equilibristi al filo alto che, assieme a Henry, ha conquistato il secondo gradino del podio. L’artista, protagonista anche al Festival di Latina nel 2014, è cresciuto al “Florilegio” dove ha imparato tantissimo seguendo da vicino Corrado Togni, una delle massime espressioni della clownerie italiana. Argento anche per la barra russa dei Dandy’s, con una serie impressionante di tripli salti mortali; per la troupe acrobatica dei cinesi di Shandong impegnati in una ben coreografata e difficilissima giocoleria (con acrobazia) con i cappelli; per il numero di tigri bianche del russo Sergey Nesterov, presentato con quell’assoluta dolcezza, tale da far ricredere i più incalliti animalisti.
Quattro, infine, sono stati anche i “Clown di Bronzo” e sono andati al duo ‘Flash of Splash’ (l’ucraino Eughen Abakumov e la russa Amaliia Avanesiian) acrobati alle cinghie aeree, alla troupe Efimov di acrobatica al fast track, ai mongoli della troupe Zola alla bascula e ai 5 ragazzi della troupe Bingo.
DI PIETRO MESSANA
"..Le foto sono quelle ufficiali del Festival, fornite dal direttore dell'ufficio-stampa Jean Pierre Doria.."