Il Circo Grioni, quindi, ringrazia le famiglie di Calcinato che - rispondendo agli appelli via social e sui giornali - si sono mobilitate con aiuti di ogni genere. Ma i contributi non bastano
Non per tutti sarà un Natale di gioia, soprattutto quest’anno. Il 25 dicembre, in particolare, saranno esattamente due i mesi che i gestori e il personale del Circo Grioni – fondato vent’anni fa – avranno passato “confinati” nell’area di Calcinato in cui li ha rinchiusi l’ultimo Dpcm. Senza sostegni economici e senza la possibilità di lavorare.
La carovana del circo comprende otto persone della famiglia del titolare e cinque dipendenti, oltre a tutto agli animali e al materiale di lavoro (autoarticolati, caravan e altri veicoli). “Tutto sotto sequestro”, afferma una nota dei gestori. Che evidenzia come la stessa sorte sia toccata al personale di tutti i 70 circhi italiani, indipendentemente dal colore della Regione in cui si trovano.
“Ad oggi non è arrivato alcun sussidio”, spiega il titolare, “abbiamo partecipato al bando della Regione per le fiere e dovremmo beneficiare di un fondo erogato dal ministero dei beni culturali per un importo di 3.600 euro, ma di tutto ciò non c’è alcuna traccia”. A questo si aggiungono gravi problemi logistici: “Ci troviamo in un prato che è una vera e propria palude, ma purtroppo nessuna istituzione locale e nazionale si è minimamente proposta di aiutarci”.
Il Circo Grioni, quindi, ringrazia le famiglie di Calcinato che – rispondendo agli appelli via social e sui giornali – si sono mobilitate con aiuti di ogni genere. Ma i contributi non bastano a coprire le spese, tanto più alla luce del ftto che gli spettacoli non potranno riprendere per almeno 50 giorni dalla data del 3 dicembre, nemmeno con presenze ridotte a 50 persone per spettacolo (ovviamente distanziate e con la mascherina).
Da qui la richiesta di aiuto ai cittadini (l’ennesima), in attesa che anche le istituzioni facciano qualcosa. Per contatti il numero è: 3526039476.
Fonte www.bsnews.it del 16/12/2020
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