Sotto il grande tendone dell’Imperial Royal Circus, che svetta lungo la SS 18 tra Scalea e Santa Maria del Cedro, si respira fin da subito un’atmosfera di festa. Luci calde, profumo di zucchero filato e popcorn, il brusio del pubblico che cresce man mano che si avvicina l’inizio: tutto annuncia una serata capace di fondere la tradizione circense con la spettacolarità moderna.
D’improvviso, un sassofono rompe il brusio. È il clown Ridolini, al secolo Elder Dell’Acqua, che gira tra le file della platea eseguendo “Ciliegi Rosa”. Ridolini non ha bisogno di parole: basta un gesto o un’espressione esagerata e il pubblico è già dalla sua parte.
Poi sulla pista entra in scena la cavalleria di Enis Royal: sei cavalli, tre candidi come neve e tre dal manto castano lucente, entrano con passo elegante, formando cerchi perfetti. Le criniere ondeggiano al ritmo della musica, mentre Enis guida con maestria figure complesse e sincronizzazioni impeccabili. È un numero che profuma di tradizione, ma con un’eleganza che lo rende senza tempo.
Sul ritmo incalzante della musica arriva Arnaldo, giocoliere dal passo sicuro e dallo sguardo concentrato. Con la grinta di un atleta e la precisione di un orologiaio, fa danzare nell’aria racchette da tennis e palline in un intreccio frenetico di rimbalzi, scambi e prese al volo che sfidano la gravità. Ogni lancio è più audace del precedente, e gli applausi si fanno sempre più calorosi.
Poi le luci si abbassano e un silenzio quasi religioso cala sotto la cupola del circo. Un fascio di luce illumina Ethel Biasini sospesa in aria sul trapezio, sulle note di “Una furtiva lagrima” dalla “Tosca Fantasy” di Edvin Marton. Il suo corpo disegna nell’aria arabeschi di grazia e scatti di pura forza. Il momento più sorprendente arriva quando Ethel resta sospesa solo con la forza dei talloni: il pubblico trattiene il fiato fino all’ultima nota, poi esplode in un applauso liberatorio.
Ridolini ritorna per riportare tutti con i piedi per terra… o quasi. Stavolta entra armato di un secchiello di popcorn, che distribuisce “a modo suo”: lanciandoli verso il pubblico con malizia clownesca, sbagliando mira di proposito e fingendo di offendersi per la scarsa presa degli spettatori. È il preludio a un altro momento di pura eleganza: due acrobate ucraine, Liana e Julia, salgono in scena al cerchio aereo. Bionde, sorridenti e dalla presenza scenica magnetica, si muovono sulle note malinconiche di “Hijo de la Luna” dei Mecano, alternando figure di potenza a morbide sequenze di flessibilità.
Un cambio scena offre a Ridolini il pretesto per un’altra gag: invita un ragazzo del pubblico in pista e lo coinvolge in un gioco d’acqua esilarante. Spruzzi sincronizzati e finte gaffe creano un momento di improvvisazione irresistibile.
Il ritmo accelera: la Ruota della Morte entra in scena con il Team Tabares – Giovanni e Cristian – direttamente dal Sud America. La struttura metallica inizia a girare sulle note di “Verano Azul” e “Guayo”, mentre i due artisti corrono all’interno come criceti instancabili. Ma il vero brivido arriva quando passano all’esterno della ruota: Cristian bendato, Giovanni che salta la corda sospeso a diversi metri da terra, e infine una sequenza di velocità crescente che culmina in un’esplosione di luci e musica con “Jump” di Rupee. Il tendone vibra di urla e applausi.
Ridolini torna ancora una volta, trasformando la pista in un set cinematografico improvvisato. Sceglie tre ragazzi e una ragazza dal pubblico, li traveste con accessori improbabili e dirige una scena tanto surreale quanto esilarante, tra gag fisiche e battute fulminanti.
Poi il momento “esotico”: sulle note tribali di “Corpus Rex” sfilano sei cammelli, zebre dal manto impeccabile, lama, emù, yak e altri animali, guidati da Enis Royal. Ma a rubare la scena è lei: una giraffa maestosa che cammina lenta e sicura, attirando tutti gli sguardi. Coreografie con lance e movimenti tribali completano un quadro visivo degno di un film d’avventura.
L’intervallo è un piccolo spettacolo nello spettacolo: il pubblico può visitare il parco zoologico itinerante, ammirare da vicino tigri del Bengala e siberiane, leoni berberi e altri animali. Due cuccioli di cammello di appena tre mesi diventano le mascotte del circo. È possibile assistere al pasto delle belve, a dimostrazioni di addestramento e allo show acquatico, scoprendo come vivono e vengono curati gli animali.
Dopo la pausa, il ritorno in pista è in grande stile: nella gabbia mista entrano due leoni e quattro tigri, guidati dal domatore messicano Carlos Gaona. Le tigri saltano una sopra l’altra, si rotolano, si alzano sulle zampe posteriori, e l’ultima lascia tutti a bocca aperta camminando eretta prima di uscire.
Durante lo smontaggio della gabbia, ballerine in platea danzano sulle note di “Chiamo io, chiami tu” di Gaia, seguite da Ridolini in gonnellino, in una gag irresistibile. Poi le luci si fanno soffuse e il Duo Kiev si esibisce nei tessuti aerei sulle note di “Lovely” di Billie Eilish e Khalid: eleganza, armonia e forza si fondono in un numero di rara bellezza.
Il buio torna a dominare e fasci di laser colorati fendono l’aria, accompagnati da un sottofondo musicale avvincente. È un momento di pura spettacolarità tecnologica, con effetti visivi che riempiono lo spazio scenico. L’adrenalina sale con l’ingresso di Bumblebee, l’auto-robot direttamente dagli USA, che davanti agli occhi del pubblico si trasforma da macchina a robot tra luci e fumi scenici.
Poi il rombo dei motori annuncia il Globo della Morte: il Team Tabares torna in scena, questa volta in sella a motociclette che sfrecciano all’interno della sfera metallica. Prima una, poi due, poi tre moto, in un incrocio continuo che sfida ogni legge della fisica e tiene il pubblico col fiato sospeso.
Ridolini chiude il suo percorso nella serata imbracciando il sax per suonare “Jerusalema”, coinvolgendo tutto il pubblico in un momento festoso. Infine, il gran finale: sulle note di “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” di Jovanotti, tutti gli artisti tornano in pista per ricevere l’applauso corale di una platea entusiasta, in piedi. È il sipario perfetto su una serata in cui tradizione, adrenalina, poesia e tecnologia si sono intrecciate in un’unica, grande emozione.
L’Imperial Royal Circus sarà tra Scalea e Santa Maria del Cedro fino al 31 agosto 2025.
Di Sergio Palumbo per "culturaspettacolo.it" del 09/08/2025