Gli animali devono rimanere nei circhi. Questo articolo, per gli appassionati e addetti al settore può far storcere il naso, ma deve considerarsi come ennesimo manifesto a tutela del circo tradizionale con gli animali.
Si tratta di una tradizione regolamentata, rispettosa e culturale. In Italia e in Europa, infatti, esistono precise leggi che tutelano gli animali nei circhi, e proprio grazie a queste norme il loro impiego può avvenire in condizioni di sicurezza e benessere.
Gli animalisti, che spingono per una regolamentazione celere, sono sempre più frustrati e ignorano, il più delle volte, la legislazione italiana - e non solo - che li regolamenta.
1. Tradizione culturale tutelata dalla legge
Il circo con animali fa parte della tradizione culturale italiana, riconosciuta come tale anche dallo Stato. L’art. 9 della Costituzione italiana, modificato nel 2022, tutela l’ambiente e gli animali, ma senza vietarne la presenza in contesti culturali storici. Inoltre, la Legge 337/1968 riconosce “la funzione sociale del circo” e ne promuove la tutela.
2. Leggi e controlli esistono giÃ
Gli animali nei circhi non sono abbandonati a sé stessi, ma soggetti a norme severe. Il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 stabilisce che tutti gli animali detenuti nei circhi devono essere registrati, identificati e tenuti in condizioni idonee. Inoltre, i circhi autorizzati sono sottoposti a controlli veterinari periodici, come previsto dalla normativa del Ministero della Salute e dai regolamenti regionali.
3. Animali nati in cattività : liberarli è irresponsabile
Gli animali impiegati nei circhi sono nati e cresciuti in ambiente umano, come dichiarato anche da numerose relazioni dell’ENPA e di enti veterinari. L’articolo 727 del Codice Penale punisce il maltrattamento, ma non vieta la detenzione di animali da spettacolo, purché nel rispetto delle normative. Liberarli sarebbe un errore, poiché non saprebbero sopravvivere in natura e rischierebbero la morte.
4. Rapporto uomo-animale riconosciuto e protetto
La normativa italiana riconosce il valore del legame affettivo tra uomo e animale, anche nei contesti lavorativi e dello spettaco. Il Codice Civile (art. 2052) tutela gli animali come esseri senzienti, ma prevede anche il diritto di chi se ne prende cura a detenerli,. Molti addestratori vivono con i loro animali per anni, costruendo un legame affettivo basato sulla conoscenza reciproca.
5. Il circo educa, emoziona, avvicina alla natura
Il circo rappresenta uno dei pochi contesti dove bambini e adulti possono vedere da vicino animali esotici, altrimenti inaccessibili. Questa funzione educativa è riconosciuta anche dall’Unione Europea, che nel Trattato di Lisbona (2007) riconosce gli animali come “esseri senzienti” ma non ne vieta l’impiego nel settore culturale. Proibire totalmente la loro presenza significherebbe privare intere generazioni di un’esperienza diretta, concreta, viva.
Difendere la presenza degli animali nei circhi non significa ignorare il loro benessere, ma garantire che venga tutelato nel rispetto della legge. Esistono già normative, controlli e limiti precisi. Il futuro del circo non sta nella cancellazione, ma nella sua evoluzione consapevole e rispettosa della tradizione.
Ogni tanto è giusto ricordare. È sempre più giusto farlo.
3 Commenti
Grande Chiaretti! Direi anche che molte famiglie si reggono proprio con gli animali…
RispondiEliminaGrande articolo
RispondiEliminasì son d’accordo
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